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Il gatto

Ronfa
fa le fusa
ti guarda e si trasforma
parla
racconta del suo affetto
della libertà di provarlo
manda te
e il tuo linguaggio
al diavolo
con un sortilegio
una carezza
lo strusciarsi
senza onore
l’ottenere
te
e il tuo amore.

Gerardo Alliata

Il castello

Il castello,
lassù sul monte,
ricorda
con malinconia e dolcezza
la sua storia e la sua gente
che viveva dentro di se,
dentro la sua corazza.

Vi erano nobili cavalieri
e minutaglia
di uomini veri,
dame sospiranti
nei loro sogni
e donne senza tremori
né vergogne.

Vivevano dentro di me,
pensava il castello
lassù sul monte,
e io ero per loro un dio,
un servo,
un dolce amante.

Ora
questo vuoto,
questo correre cosi dentro
e fuori
senza forza,
senza amore,
senza furori
lascia in me il fardello
della storia mia
ma anche
il sogno più bello
di non più guerre,
non più sangue,
nessun macello.

Il castello,
lassù sul monte,
muto nella notte,
riprende il suo sogno
dove uomini e donne,
a frotte,
avevano di lui amore
e bisogno.

Gerardo Alliata

Il sogno di noi lumache

La lumaca imparare dovrà
ad andare molto veloce
se vuol seguire
quello che
le urla la sua voce
nello spingerla
a non sentire
la sua natura vera
ma a seguire primavera.

Il suo cuore
batte sempre a perdifiato
come se il passato
non ci fosse mai stato
e il sogno e la chimera
fossero reali
per momenti
non vissuti mai tali.

La lumaca sa
di non essere capace
ma non sa darsi pace
in questo suo sogno,
falso e arrogante,
dove la realtà
non vale niente.

La lumaca ha la speranza
di poter andare
in lontananza
in un mondo
vivo ed altalenante
che di voglie ne raccoglie tante.

La lumaca,
alla fine,
esce dal suo sogno
perché sa che quel viaggio
non avrebbe ritorno
e si ritira dentro la sua corazza
sperando,
almeno,
in una carezza.

Gerardo Alliata

Destino

Lavori in corso
deviazione imposta
il satellitare si lagna
poi ricalcola
e ti accompagna
verso il destino
marchiato a fuoco
per darti il tanto
per darti il poco
che i tuoi sogni
possono sopportare
senza strafare
senza scoppiare
in mille palloncini
colorati e piccini
a festeggiare con i colori
i tuoi sapori
i tuoi umori
senza stupidi rancori
a striare
a graffiare
tutti i cuori.

Gerardo Alliata

Follia

Follia
follia
sana e desta
tempesta
sogni, ricordi
futuro
già trascorso
il percorso
da intraprendere
il ritorno
l’andata

La follia
tutta mia
non avere occhi
non avere orecchie
per scene già vissute
per musiche già ascoltate

Follia
follia
forte,aspra e dolce
feroce oltre ogni dire
per far impazzire
per vivere
come le ortiche che vivono
a tradimento
tra i papaveri rossi
pronte all’assalto
vogliose di sconquassi.

Gerardo Alliata

Gli sciacalli

Ci_vuole_un_Drink

C’è dolore in questo mondo
in questo assolato avamposto
dove si attende di essere colpiti
da eserciti potenti
da nemici crudeli e attenti
alla loro ingordigia
di sangue, di pelle
di carne, di anime belle
da trasformare
in rapido esercizio
in orrendo vizio.

Odore di terra, di vento
di fato incerto, di avvento
ricopre il sudore stantio
di questa armata.

L’odore rimane a ricordo fisso
di questo sperpero
di questo abisso
affinché gli sciacalli,
animali estremi,
abbiano traccia dei loro desideri.

Gerardo Alliata

 

L’albero

L’albero era lì
senza appendici
dove stendere le foglie e i nidi
per uccelli
di passo veloce,
senza un tracciato,
senza una rotta.

L’albero era lì
a protezione dai rapaci
sempre più alteri e capaci
di mutare la loro vita
in caos di piume svolazzanti.

Gli uccelli,però,
seguono vie confuse
e non fanno uso degli ostelli
che l’albero offre ai trovatelli
che credono di non aver bisogno
di assistenza al volo
ma solo di un dolce abbandono.

Gerardo Alliata

Amore mio

Amore mio
dei mille sguardi,
dei segni deliranti,
delle luci,
dei lampi accecanti,
delle mani,
dei gesti
splendidi,
tanti
tanti da creare,
tanti da inventare
vite e vite da sognare.

Amore mio
dei mille sogni
delle carezze devastanti,
la risacca,
il mare aperto,
l’onda che accarezza,
speranze e poi speranze,
tante.

Amore mio
dei mille sospiri,
dei mille desideri,
nuvola di monte
che arriva in cima,
che si adagia,
che riscende
come splendida magia.

Gerardo Alliata

Guerra

Non c’é scampo
in questa guerra senza onore
dove si vive
o si muore
per semplice malia
per facile magia.
Le orde arrivano all’assalto,
di nascosto,
e non vedono
non riconoscono
il giusto dal malvagio,
il buono dal cattivo,
per fare solo un macello
per vivere da bordello.

Non c’é scampo
in questa guerra senza pudore
dove ci si spoglia
di ogni vanto
per continuare nell’errore
di vantarsi del dolore.

Dolci vittime
feroci assalitori
non fanno distinguo alcuno
nel loro massacro
nel loro simulacro.

Solo pianti, urla,
rantoli umani
si sentono nell’aria
ormai bruciata
da mille fiamme ardenti
dalle pire dei perdenti.

Non c’é scampo tra i cespugli
non ci sono magici intrugli
che leniscano dolori
che trasformino il sapore
del sangue,
frammisto al vino,
sigillo di questa strage,
un segno del destino,
un vanto dei violenti,
le loro are ardenti,
laddove gli uomini
senza più speranza
gettano incensi profumati
sperando che gli dei
ne siano appagati.

Gerardo Alliata

Il caldo

Un caldo assurdo
e senza tregua
insegue chi trema
chi si adegua
al poco margine lasciato
al respiro affannato
nel rincorrere
a sera
chi avanza
chi spera,
in questo caldo maledetto,
di scovare un riparo
alla calura
all’intensa arsura
trovando
all’improvviso
una pioggia
un sorriso
dal cielo rabbuiato
a salvare l’ultimo fiato
l’ultima speranza
di essere bagnati
di essere rassicurati.

Gerardo Alliata